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martedì 9 luglio 2013

Cronache di un rigurgito.

Scrivo questo post principalmente per uno sfogo mio, per rielaborare, ma non è detto che non possa servire a qualche mamma disperata che cerca "conforto", rassicurazione o anche solo casi analoghi a quello che può stare vivendo. Io all'epoca e con il poco tempo a disposizione non ho trovato testimonianze di questo tipo ma solo discussioni sui forum.

Capita che un neonato rigurgiti ma non che si e ti lavi completamente con laghi di latte indipendentemente dal tempo trascorso dalla poppata e più volte di seguito.
Che poi non capisci quanto latte può avere mangiato per continuare a rigurgitare in quel modo...
Ti dicono è normale; può capitare; è solo latte in eccesso; provi a distanziare le poppate.
Cosa assurda per me in teoria, perché se piange e l'unica cosa che può calmarlo è allattarlo, per me è la cosa più naturale da fare; il discorso è che poi rigurgita ancora e piange dal nervoso più di prima. Ti ritrovi così a non capirci più niente.

Ti dicono che può fare fatica a digerire, di tenerlo in braccio in verticale per almeno un ora dopo che ha mangiato e tentare di fargli fare il ruttino. Così facendo, quando va bene che si addormenta subito dopo mangiato, lo prendi in braccio e rimani così, seduta sul divano per un'ora; ti addormenti anche tu in qualche modo perché sei sfinita e speri che passata l'ora tu riesca a sdraiarlo in culla. NON succede quasi mai così perché si sveglierà, rigurgiterà e incomincerà a piangere. Un po' perché ha sonno e un po' perché è infastidito da questo misterioso disturbo.

Nonostante i disturbi nessuno ha ancora azzardato la diagnosi di reflusso. Coliche forse; alimenti che mangio che magari gli danno fastidio; allergia alle proteine del latte che posso mangiare io; ma nessuno reflusso. Il bambino aumenta, anche troppo, non fa fatica a mangiare e la notte dorme. Tutti "sintomi" per escludere il reflusso.
Non si sa ancora se ritenersi fortunati o meno.

Il tempo passa, il bambino aumenta di peso ma continua a piangere disperatamente durante il giorno. Dorme solo tenuto in braccio ma non perché gli piaccia ma perché se lo si sdraia rigurgita all'istante si sveglia e non si riesce più ad addormentare. Forse dovrebbero inventare qualcosa per appenderli :-)
Tu inizi ad essere disperata perché non solo non hai tregua ma non sai come uscirne. 
La tanto desiderata fascia è servita per il primo mese ma poi non vuole più starci. Probabilmente la posizione non lo aiuta con i rigurgiti e, nonostante i lati positivi della cosa, si sente troppo costretto.
Risultato: per tutte le ore che lo tieni in braccio e addosso di giorno non hai le mani libere o spesso non ti puoi muovere troppo per fare qualcosa.
Non che volessi fare le pulizie di primavera o cucinare per gli ospiti ma almeno andare in bagno e mangiare qualcosa io.

Quando finalmente qualcuno azzarda ad un possibile reflusso ti dicono ancora di tenerlo in braccio almeno un'ora dopo il pasto e se mai dovessi riuscire a farlo dormire in un posto diverso dalle mie braccia di inclinarlo di 30° alzando in materasso. Niente di che.
Il reflusso passa da solo...non si sa quando...
In questo caso è venuto in soccorso il cuscinone per l'allattamento che avevo fatto io. Non riuscivo ad usarlo per allattare a causa dei rigurgiti e del fatto che spesso mi dovevo alzare di fretta (per lei era meglio se si stava in piedi dopo mangiato anzi che seduti, digeriva meglio) ma per farla dormire è stato una manna.
Di giorno sistemato sul divano e di notte in mezzo il lettone.


Da quello che ho capito e dalle situazioni sentite in questi dieci mesi ho capito che ci sono varie manifestazioni di quello chiamato reflusso.
Il mio caso era quello di una bambina che si attaccava bene al seno, mangiava bene, aumentava di peso (pure troppo) ma continuava a rigurgitare, in qualsiasi momento anche subito prima di mangiare ancora, continuava a dimenarsi, era agitatissima perché infastidita e di giorno non riusciva a dormire quasi per niente con continue crisi di pianto.
Il fatto che aumenti di peso non vuol dire che non ci sia qualche disturbo.
Il fatto che per fortuna la notte riusciva a riposare, salvo i risvegli per mangiare, non vuol dire che quelle ore di sonno sono sufficienti per tutta la giornata. Non in una bambina di 3 mesi che le vedi in faccia che ha sonno ma non riesce ad addormentarsi.

Va bene ipotizzare che possa avere problemi con quello che mangia la mamma ma se la mamma si riduce a mangiare riso in bianco e verdure forse c'è qualcos'altro.
Anche se è vero che in casi di reflusso determinati cibi o aromi peggiorano assai la situazione, tipo i pomodori o la menta.

Siamo andate anche dall'osteopata per verificare se poteva essere dovuto a traumi del parto o a posizioni ossee che potrebbero comprimere dei nervi. Nel nostro caso nulla del genere.
Un reflusso fisiologico per un rallentamento nella formazione del cardias, la valvola che separa stomaco ed esofago. Può succedere e passa da solo, non si sa se prima o dopo del tuo esaurimento...

Ho fatto 5 mesi a non uscire di casa se non per rapide urgenze e comunque con Beatrice che piangeva. Non stava sdraiata ma spesso anche in braccio non si calmava. Non le piaceva la macchina e non si addormentava come la maggior parte dei bambini.

Una volta diagnosticato il disturbo, se non ci sono problemi gravi, non ci sono grandi rimedi.
Volendo si potrebbe sostituire l'allattamento con un latte specifico anti-reflusso che di latte non ha più niente. Non me la sono sentita. E' la prima figlia e per quanto snervante e faticosa fosse tutta la giornata allattarla era il minimo che potessi fare per lei. Si, stava male ma secondo me i benefici che poteva trarre da prendere il mio latte e prenderlo da me sarebbero stati di gran lunga superiori a darle il latte artificiale.

Niente farmaci (da un lato per fortuna perché io che sono un po' contraria e mi curo omeopaticamente forse glieli avrei dati per darle sollievo visto che l'omeopatia in questo caso non mi ha aiutata) solo uno sciroppo non troppo dannoso per toglierle un po' il fastidio ma non il sintomo.

L'altra proposta è stata quella di svezzarla un po' prima, quattro mesi e mezzo pensava il pediatra.
Anche qui c'erano i pro e i contro. 
In un epoca in cui la maggior parte delle persone ed associazioni compreso l'OMS ti consiglia di portare l'allattamento esclusivo fino a sei mesi, con tutte le belle letture sullo svezzamento naturale e il rispettare i ritmi del bambino mi trovavo a doverlo svezzare a quattro mesi e mezzo.
Non ce l'ho fatta. Ormai lei stava già migliorando ed ho tirato ancora un mese.
Confidando nella capacità della piccola a 5 mesi e mezzo le ho dato le prime pappe molto gradualmente e non ricorrendo a quelle pronte ma facendogliele io.
Avevo sempre bisogno di una mano e devo ammettere che se non ci fosse stata mia mamma in casa tutto il giorno non avrei retto così ma per fortuna ce l'abbiamo fatta.

Con le pappe è notevolmente migliorato, anche se si vedeva che stava male ancora perché faceva fatica a digerire, non rigurgitava più e dormiva meglio. Non riuscivo a darle di tutto, tipo la frutta la disturbava e la mela non le va ancora adesso ma mangiava e stava meglio.
Il cambiamento evidente c'è stato intorno all'ottavo mese. Da lì è andato tutto migliorando solo ogni tanto si ripresentano alcuni disturbi nel digerire e non ho ancora eliminato del tutto lo sciroppo ma ad oggi sta decisamente bene.
Lo svezzamento procede sempre lentamente ma nella norma e mangia ancora tanto il mio latte che le piace un sacco.

Io ho sempre meno tempo perché adesso si che dorme poco anche se non è disturbata e quando è sveglia è un terremoto. Bisogna assolutamente distrarla e farla giocare, da sola ci sta poco.

La fascia è stata rivalutata perché adesso, anche se non per molto, ci sta volentieri e mi aiuta a fare la spesa o quando sarebbe più scomodo portare il passeggino. La nonna è stata quasi licenziata ma dovendo uscire spesso con lei per farla giocare la casa grida aiuto e la cucina è ancora ridotta a piatti semplici e veloci.



Per quanto mi riguarda il reflusso è tra i peggiori disturbi che può avere un bambino tutto sommato sano. E' stato quasi un incubo non mi immagino se avesse avuto problemi più gravi.
C'è bisogno di aiuto ed è pesante ma se ne esce e sarà solo un ricordo.

Ora qualora Beatrice dovesse avere un fratellino o una sorellina come minimo per giustizia karmica dev'essere uno di quei bimbi che mangia e dorme e non si lamenta mai!

Un muggito e un saluto,
Silvia e Olivia.
P.s. devo ancora presentarvi le nuove mucche perché se ne sono aggiunte altre e inizia anche per lei la sua piccola collezione. :-)

mercoledì 27 marzo 2013

Scuse e auguri

Mi scuso tremendamente con chi passava a curiosare per la lunghissima assenza. Lo so, non si fa, ma proprio non sono riuscita a fare in altro modo. La ranocchia occupa tutto il mio tempo, tra quando non dorme e vuole giocare, quando vuole stare in braccio e quando vuole addormentarsi, in braccio, per poi svegliarsi poco dopo. 
La notte ho un disperato bisogno di dormire e non riesco a stare al computer; unendo anche il fatto che di esperimenti in cucina non se ne fanno, il blog è rimasto in sospeso. 
Avrei altre cose da dire e vedrò piano piano di trovare il tempo anche per quelle in modo da comparire ogni tanto. Leggo comunque sempre i blog che leggevo prima ma di sfuggita dal cellulare e non riesco a commentare... :-( 

Sono riapparsa al volo almeno per augurarvi una felice e serena Pasqua a tutti.


P.S. per chi se lo stesse chiedendo Beatrice sta meglio anche se non a posto completamente. E' migliorata con le prime pappe, prima non c'è stato nulla da fare con nessun metodo (tradizionale, omeopatico e un osteopata). Piano piano dovrebbe sistemarsi del tutto, si spera. Intanto cresce e anche il peso lievita per bene.
Come di poteva immaginare ha già una simpatia smisurata per tutte le mucche e vi presenterò Moka, la nuova arrivata. :-)

Spero di ricomparire presto,
un muggito e un saluto,
Silvia e Olivia.

lunedì 14 gennaio 2013

Anno nuovo, un anno in più

Dal momento che è il primo post del 2013 (alla faccia dei maia!), inizierei con Buon Anno!

Dopo l'epifania per me le feste non sono finite; non appena smontati tutti gli addobbi il mio pensiero glissa direttamente al mio compleanno. Anche se quest'anno, ancora più degli altri anni, non ci sarebbero stati grandi festeggiamenti, per quest'occasione Olivia si è svegliata ed ha voluto cucinare il dolce. 
Un pensiero per chi sarebbe passato a trovarmi, e qualcosa da portare dai miei la domenica, sempre che la piccola volesse andare a trovarli :-)
Il regalo di Beatrice è stato dormire abbastanza per farmi supervisionare Olivia in cucina; ed è già un grande regalo (fa niente se poi la sera ha tirato mezzanotte :-( ).
 Era un po' che volevo provare questi trancetti ed avere ancora dei vasetti di marmellata di lamponi home made che aspettavano in dispensa è stato decisivo.

La ricetta è quella di Sigrid dal libro 'Regali Golosi'. L'ho seguita in tutto tranne aver usato lo zucchero di canna al posto di quello bianco ed aver quindi diminuito la dose perché è molto più aromatico.

INGREDIENTI:

  • 250 g di farina;
  • 200 g di zucchero di canna scuro (io uso l'equosolidale Coop per intenderci, altrimenti erano 250 g di zucchero);
  • 240 g di burro;
  • 2 tuorli;
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci;
  • una punta di cucchiaino di vaniglia in polvere (lei diceva 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia);
  • una presa di sale;
  • 300 g di marmellata di lamponi
Mischiare la farina al sale ed al lievito. In una ciotola lavorare il burro insieme allo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa. Io la vaniglia l'ho aggiunta al burro. Incorporare a questo punto i tuorli e poi la farina. Mescolare fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo. Dividere il composto in due ed avvolto nella pellicola (possibilmente senza pvc) lasciarlo riposare in frigo per 1 ora. Trascorso questo tempo una metà trasferirla nel freezer per un quarto d'ora. Nel frattempo stendere l'altra metà in una teglia con sotto la carta da forno e spalmare la marmellata di lamponi. Io ho usato una teglia rotonda ma come suggerisce Sigrid sarebbe meglio averla rettangolare per poi avere dei trancetti tutti uguali. Riprendere la metà in freezer e grattugiarla sulla marmellata con una grattugia a fori grossi. Trasferire in forno caldo a 180 °C per 30 minuti finché è bella dorata. In questo caso lo zucchero di canna dona già un colorito marroncino ed è più difficile controllare ma assicurarsi che si ben cotto il fondo anche se quando esce la torta è ancora morbida. Lasciarla raffreddare e tagliarla in rettangolini.

E' molto buona anche se non leggerissima dato l'alto contenuto di burro. Oltretutto pratica da trasportare e già in porzioni.



No comment sull'età che avanza...
Un muggito ed un saluto,
Silvia e Olivia.