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lunedì 28 febbraio 2011

Un legame, una storia

Succede che due persone si incontrino quasi per caso e inizi una frequentazione, un'amicizia fatta di condivisione, segreti, sostegno; anche se oltre ai punti in comune ci sono differenze, interessi diversi e altre conoscenze. E' uno scambio però, un passarsi quello che ciascuno ha per imparare dall'altro.
Il destino le avvicina, per casualità si trovano a sostenersi a vicenda, sapendo che l'altra persona ci sarebbe stata; poi lo stesso destino mischia le carte e così litigano non sapendo che sarebbe stata solo una prova, una parentesi, perché probabilmente entrambe durante la lontananza non avrebbero smesso mai di pensare a come sia potuto succedere ma allo stesso tempo, complice un po' di testardaggine e un po' d'orgoglio mixati a puntino, sostengono che sia giusto così.
Si accorgeranno poi che entrambe le ragioni erano valide e si riavvicineranno, perché in fondo hanno ancora tanto da scambiarsi.
Succede che rimangano unite anche se il vedersi diventa più sporadico, ma quando si è presenti si sta accompagnando l'altro in un pezzetto del suo cammino.
Possono non condividerlo, non comprenderlo completamente perché hanno esperienze e punti di vista diversi ma sono presenti lo stesso.
Intanto crescono, le esigenze di ognuno di loro iniziano a farsi sentire e le differenze fanno in modo che pur con dispiacere non riescano più ad essere presenti per l'altro come vorrebbero.
Alti e bassi, incomprensioni forse e il divario aumenta. Il loro pensiero rimane, non si dimenticano, solo si lasciano andare, si lasciano vivere per quello che al momento la vita offre loro.
Succede che, ad un certo punto, uno di loro riprovi un contatto senza ricevere risposta. In diversi modi ma sempre nulla.
Si sente in colpa, forse più fragile e insicura, pensa di avere fatto qualcosa per ferire l'altro anche se non se ne rende conto. Pensa che il suo essere, introverso e attaccato alle sue sicurezze di ogni giorno, possa aver stancato l'altro a tal punto da voler chiudere. Così senza spiegazioni ed ulteriori tentativi.
Aspetta, lascia passare del tempo, concede ad entrambi del tempo, fino a quando si convince che non è stata colpa sua e che probabilmente doveva andare così .
Si allontana ulteriormente perché pensa che se non c'è stata risposta avrebbe dato solo fastidio continuando ad insistere ed  asseconda quello che crede essere la volontà dell'altra persona. Crede che forse comunque ora non potrebbe dare all'altro ciò di cui ha bisogno.
Si impone però di farcela da sola e vive un momento della sua vita dove non ci sarà la presenza dell'altro anche se in passato, ad immaginarsi il momento, questa presenza l'avrebbe data per scontata. Le circostanze non lo hanno permesso.
Succede però, che quello da molti chiamato destino, si intrometta ancora e proprio quando non ce lo si aspetta dia un'ulteriore possibilità per riprendere in mano quello che si pensava perso.
Avverrà che si  riavvicineranno ancora perché, nonostante tutto quando si vedranno, il tempo sembrerà non essere trascorso, come se fosse fermo all'ultimo incontro. Nessuno avrà dimenticato nulla, pronti allo scambio, a condividere ancora le esperienze che si saranno vissute senza che l'altro fosse presente. (Come al solito l'introversa non riuscirà ad esternare quello che vorrebbe e sembrerà fredda e distaccata anche se non lo è) E' così che doveva andare; in fondo probabilmente hanno ancora bisogno di scambiarsi e dell'appoggio reciproco, anche solo fatto di una presenza sporadica.
Succede così che una di loro capisce che quel legame sarebbe durato ancora a lungo nonostante sarebbe stato caratterizzato da presenze ed assenze: assenze di cui solo successivamente se ne sarebbe compreso il motivo.
Ma questo legame è presente e quell'incontro avvenuto ormai tanto prima non era successo per caso.


Una storia, frammenti di qualche vita,
un muggito e un saluto,
Silvia & Olivia.

7 commenti:

  1. Bellissima testimonianza! Un abbraccio e grazie per gli auguri!

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  2. Una storia molto significativa :) un bacione!

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  3. La vita...ci porta a riflettere. Per vedere noi stessi. E così facendo...crea se stessa. E il gioco continua. Si, perchè in fondo...è solo un gioco. Il nostro.
    Davide

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  4. Rifletto, sia sul commento che sulle regole del gioco, perchè spesso, non mi è molto chiaro...

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  5. L'unico scopo di un gioco, è giocarlo. E giocarlo, serve solo per divertirsi. Questo è un gioco molto particolare...le regole, le scegli tu e le cambi quando vuoi. Lascia perdere le riflessioni...e gioca!

    Davide

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