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giovedì 22 settembre 2011

Tempo di compleanni

A settembre arriva il momento in cui mamma, amica e babbo invecchiano -ehm compiono gli anni- di colpo, un giorno di seguito all'altro e se per ricordarti la data dei genitori questo è sempre stato comodo quando ero piccola (magari invertivo le date ma sapevo che in quei giorni compivano gli anni), per quanto riguarda l'organizzazione un po' meno.
Come dividersi? Quando preparare le torte ed eventuali regali?
Sta volta ci sono stati prima i miei i quali hanno fatto un compleanno un po' in stand-by, festeggio-non-festeggio, a causa di un piccolo incidente che blocca la mamma con le stampelle (anzi carrozzina se no si stanca) e poca voglia di brindare.
Diciamo che loro (!) sono andati in vacanza in Trentino e ci hanno lasciato una caviglia (io ci avrei lasciato il cuore ma l'ho già detto) dovendo pure tornare prima.
Ho pensato quindi di tentare di riportarli in sud Tirolo riproponendo uno strudel di mele che piace sempre, già collaudato e veloce da fare (tolto il tempo di sbucciare le mele).

   


La ricetta proviene dal solito libro "I DOLCI Il gusto di una tradizione nelle dolomiti" da cui avevo tratto il pane. Non riporta le dosi ma esce un bel bestioncino che adagio di traverso nella teglia e sto attenta a non stendere di più la pasta altrimenti non ci starebbe (qualche furbo suggerirebbe di dividere l'impasto e fare due filoncini ma il suggerimento è arrivato troppo tardi, e non è la prima volta che lo faccio!).
Dicevo all'inizio che non è difficile da fare e la cosa più lunga è sbucciare le mele e affettarle; viene in aiuto la modifica alla dose, in difetto, che tutte le volte mi ritrovo a fare. Indubbiamente non sarò perfetta nello stendere la pasta sottilissima -anche per problemi di dimensioni- e non credo che abbiano sbagliato nel libro ma io 2kg di mele non riesco proprio a farcele stare, neanche 1kg a dir la verità, quindi le mele da sbucciare diminuiscono! Tra l'altro quelle che ci stanno sono sufficienti come ripieno...
Ingredienti:  
  • 250 g di farina 0;
  • 1 uovo di gallina felice;
  • una presa di sale;
  • 63 g di acqua circa;
  • 800 g circa di mele (peso da pulite);
  • 150 g di pangrattato;
  • 100 g di burro (Il libro dice 150 ma diminuisco);
  • 80 g di zucchero di canna;
  • cannella;
  • 50 g di uvetta;
  • 50 g di pinoli;
  • burro fuso per spennellare;
Setacciare la farina sulla spianatoia e aggiungere l'uovo, il sale e l'olio impastando velocemente. Aggiungere l'acqua poco alla volta per avere la consistenza giusta, non troppo molle e appiccicosa. Lavorare energicamente la pasta fino a quando sarà liscia ed elastica. Raccoglietela a palla, spennellatela di olio evo e farla riposare per mezz'ora.
Nel frattempo sbucciare le mele, togliere il torsolo e tagliarle a fettine sottili. Fatto il lavoraccio rosolare il pangrattato nel burro e far raffreddare.
Riprendere la pasta e stenderla su un canovaccio infarinato (sembra una stupidata ma saltare questo passaggio farà piangere dopo). Passare le mani sotto la pasta con il dorso rivolto verso il tavolo e partendo dal centro tirare la pasta delicatamente cercando di non strapparla fino a che sarà sottile come un foglio di carta, parole del libro. Io mi aiuto anche con il mattarello, che resti tra noi. Spennellare la base con del burro fuso e adagiare sui 2/3 il pangrattato, coprire con le mele, l'uvetta (messa a mollo in acqua e strizzata), i pinoli, la cannella e lo zucchero.
Aiutarsi con il canovaccio e arrotolare il tutto ben stretto, piegare i bordi  e adagiare su una teglia coperta con carta da forno.
Spennellare la superficie con del burro e cuocere in forno caldo a 220 °C per circa 30 minuti.
Una volta freddo spolverizzare di zucchero a velo se piace.
Si possono trovare strudel con la frolla, con la sfoglia o con questo tipo di impasto che personalemente trovo molto buono.


Per accompagnare lo strudelino ho rifatto i bignè che piacciono sempre; stavolta ne ho riempiti alcuni con il cioccolato ma quelli alla crema rimangono i miei preferiti.
Tra l'altro quando li vedono mi dicono "buoni! ma i bignè vuoti li hai comprati?", ora, dovrei prenderlo come complimento perché si suppone (a torto) siano difficili da fare? o anche involontariamente, mi stanno dicendo che hanno la faccia triste e spenta di quelli che si trovano insacchettati vuoti al supermercato?? bho, però li spazzolano sempre!




I genitori soddisfatti sono stati festeggiati ora Olivia è indaffarata a pensare e preparare per l'amica, toccano gli straordinari!
Un muggito e un saluto,
Silvia e Olivia.


4 commenti:

  1. Eh eh... hai messo su una pasticceria!
    E ci credo bene.. se i tuoi dolci sono così buoni guanto semplicemente sembrano alla vista...
    oh cielo.. mi è venuta l'acquolina!!!
    :-)

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  2. Oh troppo gentile! Un bignè te lo farei assaggiare volentieri...

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  3. WOw.....che bei dolcetti!!!
    Ah il glucosio..lo compro in farmacia :-)

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